Huacho… un ritorno a casa

Posted by on Nov 2, 2012 in News, Voci dalla missione | 0 comments

Il mio è in qualche modo un ritorno a casa

Nel 2000, i miei genitori hanno deciso di partire con la diocesi di Milano per fare un’esperienza di missione.  Ho vissuto tre anni, esattamente dai 6 ai 9, a Huacho, una città a 150 km a nord di Lima, la capitale del Perù. Sono ritornata a Huacho nell’estate del 2006, con la mia famiglia, principalmente per ritrovare le persone con cui abbiamo vissuto quell’esperienza, ma negli anni successivi non è più stato possibile fare ritorno. Quest’estate , in occasione dell’anno del mio diploma, ho deciso di ritornare, questa volta da sola, per rivedere i luoghi e le persone che avevano caratterizzato i tre anni della mia infanzia. Il mio viaggio è durato esattamente un mese, dal 20 di Luglio al 20 di Agosto. LailaIn questo periodo sono stata ospitata da Laura, della Comunità Missionarie Laiche, che si trova a Huacho da circa un anno. Laura si occupa delle persone affette da disabilità, principalmente con problemi motori ed essendo fisioterapista cerca di trasmettere le sue conoscenze alla famiglia per migliorare le condizioni dei parenti che ne hanno bisogno. Durante la sua giornata visita in casa i suoi “pazienti” portando il sorriso e qualche miglioramento. Nel mese trascorso al suo fianco ho potuto seguirla nella sua attività e devo essere sincera non è stato per nulla facile. Il più delle volte le condizioni di queste persone vengono peggiorate dal luogo in cui vivono e dall’insufficiente qualità delle cure che ricevono. In Perù il tema della sanità è uno degli aspetti che avrebbero bisogno di un netto cambiamento. Laura ripete sempre: “se queste persone avessero avuto la fortuna di trovarsi in un altro paese a quest’ora sarebbero in piedi o cercherebbero di mangiare soli…”. Ma nella sua missione Laura cerca di migliorarne la vita e attraverso piccoli progressi, di riportarne il sorriso.

Non è mai un partire o un tornare, non c’è questa netta divisione tra i miei due paesi. Ogni volta che salgo sull’aereo lo faccio per tornare a casa, che sia quella che in cui non torno da 6 anni o quella in cui passo le mie giornate. Questa avventura era un grande ritorno, un ritorno a casa. La città sembrava immobile, come se per sei anni non avesse continuato la propria vita. I bambini sono cresciuti e gli adulti sono invecchiati ma i loro volti sono sempre gli stessi. Giovani a HuachoNel mese trascorso a Haucho ho rivisto molti luoghi, molte persone e hanno preso vita molti ricordi. Una delle cose che mi ha colpito di più è il ricordo che ogni persona porta di te nel suo cuore. Ho passato ore e ore in compagnia di vecchi amici a ricordare ogni singolo particolare di quei tre anni, loro si ricordano tutto, per esempio tutte le date dei compleanni. Avevo deciso di partire in incognita, nessuno era al corrente del mio arrivo, quindi ogni incontro era una sorpresa sia per me che per loro.

Credo di avere riportato a casa esattamente quello che mi aspettavo e per certi aspetti anche molto di più. Gli stessi volti, un po’ invecchiati e volti completamente nuovi.

Laila Conti

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