LA DONNA CHE FECE A CAZZOTTI CON GLI ANGELI
“La narrativa riguarda ciò che è umano e noi siamo polvere.
Dunque se disdegnate di impolverarvi…
Non dovreste tentare di scrivere”
Queste sono le parole di un’ autrice davvero interessante, Flannery O’ Connor.
Abbiamo avuto modo di conoscerla, grazie alla conferenza offerta da Luca Moscatelli in casa Comunità Missionarie Laiche.
Nasce nel1925 in Georgia e la sua vita non è affatto semplice e si consuma in fretta.
Quella polvere è da Flannery ben conosciuta e plasma la sua visione della realtà e dell’umanità.
Sa onorare tale realtà e sa tratteggiare, nelle sue opere, dettagli molteplici dell’essere umano, soprattutto di quello piu’ ordinario, comune, semplice.
Persino del più ambiguo, contraddittorio e grottesco.
Esplode allora qui la novità, il fascino e il messaggio più sorprendente ed unico dell’autrice: in qualsiasi situazione abita il mistero e nella realtà più feroce, provata e impossibile, si sprigiona la possibilità di una grazia e di una speranza.
Quest’ultime non sono riducibili alla realtà, ma non si danno se non in essa.
Così tutto può essere guardato con occhi nuovi, anche il volto sfigurato di tanti suoi personaggi, anche le vicende più improbabili raccontate e offerte con generosa fedeltà al quotidiano, anche i sentimenti più cupi e infernali.
Nel buio, la luce…
Nella lotta, la crescita…
Nella fede matura e critica, l’incontro con un dio che smette di essere giudice per mostrarsi misericordia.
La nostra onlus si interessa “di ciò che è umano” e ciò che è umano è polvere, dice la O’ Connor.
Forte la provocazione “ ad impolverarci” per tentare, non tanto di scrivere, ma di vivere.
Si consiglia:
-“Tutti i racconti” 2 voll, Bompiani
-“La saggezza nel sangue”, Garzanti
-“Il cielo è dei violenti”, Einaudi
-Flannery O’ Connor, “Il volto incompiuto”, a cura di Antonio Spadaro, Bur